Per la seconda volta in meno di una settimana, le proteste pro-Palestina hanno costretto l'organizzazione della Vuelta di Spagna ad accorciare una tappa. La sedicesima frazione odierna è stata ridotta di 8 chilometri a causa delle massicce manifestazioni contro il genocidio a Gaza presenti al traguardo originario.
A differenza dell'episodio del 3 settembre, questa volta la tappa ha avuto comunque un vincitore. Il percorso è stato modificato eliminando l'ultima salita e fermando i corridori poco prima del finale pianificato per evitare rischi di incidenti con i numerosi manifestanti lungo la strada.
Vittoria di Bernal nella tappa modificata
Egan Bernal ha conquistato la frazione in volata contro Mikel Landa. La decisione di accorciare il percorso è stata presa dall'organizzazione per garantire la sicurezza dei corridori vista la presenza di tantissimi manifestanti.
Le proteste stanno condizionando l'intero svolgimento della Vuelta, una delle tre più importanti corse a tappe di ciclismo insieme a Tour de France e Giro d'Italia. Già durante la quinta tappa a Figueres del 28 agosto, la Israel-Premier Tech era stata costretta a fermarsi a causa di manifestanti con striscioni e bandiere palestinesi che avevano occupato la carreggiata.
Tentativi di censura inefficaci
L'organizzazione aveva tentato di contenere le proteste adottando misure drastiche nei giorni seguenti. Durante la nona tappa con arrivo a Cerler e quella precedente a Saragozza, le immagini televisive hanno mostrato un mezzo ufficiale della Vuelta rimuovere bandiere palestinesi e ogni riferimento a Gaza esposto dai tifosi lungo il percorso.
Questa strategia di censura non ha sortito alcun effetto, con le proteste proseguite incessantemente nei giorni seguenti. Due tappe accorciate a causa di manifestazioni rappresentano un fatto senza precedenti nel ciclismo moderno delle grandi corse a tappe.
Fonti utilizzate: "AGI"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.