L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff incontra questo fine settimana a Berlino il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei, mentre l'Unione Europea ha congelato indefinitamente i beni russi con 25 voti a favore e due contro. La missione diplomatica arriva mentre Washington spinge per un accordo di pace entro fine anno, in un momento in cui le posizioni tra Mosca e Kiev appaiono ancora distanti.
Witkoff terrà incontri domenica e lunedì con i leader di Francia, Gran Bretagna e Germania, oltre che con Zelensky. La Casa Bianca accelera gli sforzi per colmare le divergenze tra Kiev e Washington sui termini di un possibile accordo. Lunedì la premier italiana Giorgia Meloni parteciperà al vertice allargato con Zelensky a Berlino, dove saranno presenti anche rappresentanti della Nato.
L'Unione Europea ha approvato il congelamento a tempo indeterminato degli asset russi, del valore di 210 miliardi di euro. La decisione, basata sull'articolo 122 del Trattato, ha ottenuto 25 voti favorevoli su 27 stati membri. Ungheria e Slovacchia hanno votato contro. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha definito la misura un «messaggio forte» al Cremlino, affermando che «finché questa brutale guerra continuerà, i costi per la Russia continueranno ad aumentare».
Posizioni contrapposte
Il Cremlino ha respinto nettamente ogni ipotesi di compromesso territoriale. Juri Ushakov, consigliere di Putin, ha definito il Donbass «territorio russo» e ha affermato che una tregua sarebbe possibile «solo dopo il ritiro delle truppe ucraine». Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito assurda la proposta di Zelensky di un referendum sulle concessioni territoriali.
L'Ucraina ha ribadito la propria fermezza. In un'intervista, Mykhailo Podolyak, primo consigliere di Zelensky, ha dichiarato: «Cedere pezzi di Paese dopo un'aggressione? Così crolla la stabilità». Ha spiegato che «cedere territori in seguito ad un'aggressione contraddice completamente la logica del processo politico moderno». Sulla questione di una zona demilitarizzata, Podolyak ha affermato: «L'area demilitarizzata? Dipende dalle garanzie», sottolineando la complessità del tema legato alle garanzie di sicurezza.
La presidenza francese ha confermato tramite l'Eliseo che «gli ucraini non hanno fatto alcun accordo sui territori, non ne prevedono oggi e non prevedono alcuna zona demilitarizzata». Il presidente italiano Sergio Mattarella ha ribadito che «l'Italia e l'Ue saldamente con Kiev», aggiungendo rivolto a Mosca: «Non può evocare la pace chi muove la guerra».
Il nodo dei fondi congelati
Quattro paesi membri dell'UE - Italia, Belgio, Malta e Bulgaria - si oppongono al piano della Commissione europea di utilizzare i 210 miliardi di euro di asset russi congelati per sostenere l'Ucraina. Roma, insieme ai partner, chiede alla Commissione di trovare una soluzione alternativa. Il Belgio risulta particolarmente esposto, con 190 miliardi di euro detenuti presso la banca Euroclear.
Podolyak ha sostenuto l'utilizzo dei fondi russi per la ricostruzione ucraina, i cui danni ammontano a oltre 600 miliardi di dollari. Ha argomentato che questa soluzione è «logica e giuridicamente corretta», aggiungendo che «la ripresa dell'economia ucraina è l'essenza dei programmi di deterrenza lungo il confine orientale» europeo.
Il Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre a Bruxelles dovrebbe discutere un maxi-prestito per l'Ucraina. Secondo il Financial Times, gli Stati Uniti puntano all'ingresso dell'Ucraina nell'UE entro il primo gennaio 2027.
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l'importanza di mantenere un legame forte con gli Stati Uniti per raggiungere una «pace giusta e duratura».
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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